“Una commedia (quasi) tutta Italiana”

Il Progetto, ormai arrivato alla sua IV edizione, ha continuato a perseguire l’obiettivo di creare uno spazio permanente, accogliente e protetto, in cui tutte le persone portatori, e non, di un disagio, fisico e psichico, possano incontrarsi, stabilire delle relazioni ed esprimersi creativamente.

In questo momento storico e socio culturale in cui la “Diversità” viene vista come un qualche cosa di cui aver paura, un’anomalia da sanare, poiché ritenuta pericolosa, il percorso laboratoriale, che è al suo quarto anno di attività, ha continuato a coltivare una visione di “Diversità” intesa come “Risorsa”. Ecco che il Laboratorio è prima di tutto un luogo di ricerca artistica ed espressiva che diviene un’opportunità concreta d’incontro e d’integrazione fra pluralità di individui che altrimenti non avrebbero modo di conoscersi. Quest’anno il laboratorio si è arricchito di altre personalità tanto che ha visto la partecipazione di due tirocinanti in “Operatore Teatrale” e ben tre nuovi attori.

Come suo solito il percorso teatrale è il risultato delle riflessioni individuali, collettive e delle improvvisazioni che gli allievi hanno prodotto rispetto alle principali questioni che più gli interessavano ma che soprattutto erano per loro fonte di preoccupazione e paura. Ciò che è avvenuto è stata una rielaborazione, in una chiave teatrale, dei principali argomenti, così da esorcizzare le paure e le ansie ad esse connessi.

Gli allievi del laboratorio, con la messa in scena dello spettacolo, non hanno voluto tanto dar prova della loro “bravura” quanto piuttosto creare un vero e proprio momento di condivisione e di vicinanza con tutta la comunità. L’intento degli attori è stato quello di abbattere le barriere della solitudine e dei pregiudizi che confinano le persone all’intero delle proprie dinamiche individuali dando così modo a tutti di sentirsi parte di una grande comunità.

Lo spettacolo andato in scena è stato infatti il risultato delle riflessioni individuali, collettive e delle improvvisazioni che gli allievi hanno prodotto rispetto alle principali questioni che più gli interessavano ma che soprattutto erano per loro fonte di preoccupazione, così da esorcizzare con la risata le paure e le ansie ad esse connessi.

L’Associazione Lapsus e gli operatori ringraziano gli allievi e tutti i collaboratori che hanno partecipato al laboratorio, Alessandro, Stefania, Simona, Daniele, Tiziano, Lucia, Mirco, Debora, Valentina, Claudia, Roberto, Valentina, Giuliana, Glauco, Luciano, ringraziano lo Spazio Autogestito Arvultura per avere anche quest’anno accolto al suo interno il Laboratorio, ed inoltre le famiglie degli allievi e tutte le persone che ci hanno sostenuto e che sono venute ad assistere allo Spettacolo.

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